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L'episodio più celebre di falsificazione archeologica avvenuto in Sardegna è quello degli «idoli sardo-fenici» entrati nel Regio Museo di Cagliari poco dopo la sua fondazione del 1800 ed accreditati, nonostante una serie di dubbi e di fiere dichiarazioni di falsità, nella esposizione museale cagliaritana per ben sessantaquattro anni, sino a quando, per merito del giovane neo direttore del Museo di Cagliari, Ettore Pais, nel 1883 vennero rimossi dalle vetrine. La storia di questa falsificazione iniziò nel 1819, quando un docente di Scienze Naturali della capitale della Norvegia, Oslo (allora Christiania), il Professor Jacob Keiser, intraprese un viaggio in Italia, comprendendovi, per la prima volta tra i suoi connazionali, anche l'isola di Sardegna.